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"Pandora's Tower", Nintendo Wii
Gambarion, Nintendo. 2011-2012
Buttate in pentola, nell'ordine: un cucchiaio di Castlevania, qualche scaglia di Zelda e un pizzico di Final Fantasy. A metà cottura, aggiungete un simulatore di appuntamenti alla giapponese (vanno bene tutti), per fare una cremina di contorno. Lasciate cuocere il tutto tramite un team di sviluppo giovane e relativamente low-budget per un paio d'anni. Per finire, servite in un piatto gotico accompagnato da grandi nomi della musica classica, come Tchaikovsky e Verdi. Buon appetito!
"Pandora's Tower", Nintendo Wii
Gambarion, Nintendo. 2011-2012
DI COSA SI TRATTA
Ricetta per un ibrido videoludico vincenteButtate in pentola, nell'ordine: un cucchiaio di Castlevania, qualche scaglia di Zelda e un pizzico di Final Fantasy. A metà cottura, aggiungete un simulatore di appuntamenti alla giapponese (vanno bene tutti), per fare una cremina di contorno. Lasciate cuocere il tutto tramite un team di sviluppo giovane e relativamente low-budget per un paio d'anni. Per finire, servite in un piatto gotico accompagnato da grandi nomi della musica classica, come Tchaikovsky e Verdi. Buon appetito!
LA TRAMA
L’appetito vien…


Il pretesto narrativo è molto semplice e originale al tempo
stesso; una reinterpretazione trash e grottesca del solito tema "salva la
fanciulla in pericolo". Anche se
tutto sommato questa meccanica starebbe in piedi da sola (è già abbastanza
interessante vedere l'espressione schifata di Elena mentre azzanna un cuore di
mostro crudo e grondante fluidi viscidi...), una trama più profonda si apre man
mano che si avanza nel gioco tramite visioni, sogni, ricordi, e quant'altro. È
inoltre possibile recuperare documenti antichi che ampliano ulteriormente i
vari retroscena delle torri e della maledizione, un po' come accadeva negli
storici Resident Evil (quelli in cui si sparava meno e si scappava di più). Non
che ce ne fosse davvero bisogno... sembra quasi che gli sviluppatori volessero
aggiungere al gioco una profondità e una "epicità" che non gli
appartengono, e infatti molte volte gli scritti parlano di guerre e regni di
chissà chi o chissà cosa (in pieno stile fantasy), uscendo fuori tema e rischiando
di banalizzare l'atmosfera peculiare dell'avventura.
Sulla caratterizzazione, invece, spesso si avverte un certo sbilanciamento fra i due personaggi: mentre Elena è caratterizzata alla grande e la sua personalità è ampiamente esposta rendendola un personaggio interessante e profondo, lo stesso non si può certo dire di Aeron, l’indomito cavaliere autistico. Peccato.
COME SI GIOCA
Quando hai fatto, tira la catena.
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Aeron riceve da Mavda la Catena di Oraclos |
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Elena si appresta a prendere la sua medicina... |
L'altra meccanica interessante riguarda l'affinità fra i due personaggi. E' infatti possibile conversare con Elena, portarle testi antichi da tradurre come passatempo, osservarla cucinare e mangiare con lei, farle regali semplici o costosi... tutte queste e molte altre azioni servono a riempire l'indicatore dell'affinità, e ciò ha un impatto diretto sul gioco vero e proprio, specialmente nelle fasi finali; senza troppi spoilers, sappiate che se l'affinità è troppo bassa non arriverete nemmeno all’ultima torre, e a seconda del livello di amore raggiunto dai personaggi assisterete a un finale diverso.
PRESENTAZIONE
![]() |
Il primo boss del gioco |
Aeron ed Elena riescono a trasmettere emozioni con una certa
efficacia, e questo è già un traguardo di per sé (l'inespressività dei
personaggi è una piaga che si annida anche nei giochi più insospettabili,
credetemi...). Le animazioni dei due protagonisti sono fluide, aggraziate e
realistiche, in particolar modo durante le sequenze filmate (che sono comunque
realizzate col motore del gioco in tempo reale). I nemici generici non brillano
per il loro design, piuttosto banale e poco vario, ma i boss sono una delizia
di dettagli e fantasia.
La colonna sonora, senza dubbio, è il vero fiore
all'occhiello del gioco. Il team di sviluppo ha pensato bene di prendere
capolavori della musica classica e di remixarli e riorchestrarli per cucirli
addosso all'atmosfera dell'avventura. Uno su tutti, il tema principale, qui
intitolato "Catenae Fortunae", è di fatto una rielaborazione gotica e
pomposa del celebre Dies Irae dal Requiem di Verdi. I brani non sono
moltissimi, ma tutti, proprio tutti sono riarrangiamenti più o meno impliciti
di celebri autori del passato. I più esperti potranno riconoscere Tchaikovsky,
Liszt e Caccini, tanto per citarne alcuni.
Il doppiaggio in inglese, infine, è ottimo. Un po’ meno la
traduzione dei sottotitoli in italiano, ma il gioco non ne risente.
TEMPO
Le torri sono dodici, più quella finale. Ogni torre ha un
suo tema elementale, in perfetto stile Zelda (torre fornace, torre idrica,
torre di pietra ecc). Purtroppo però questa differenziazione tematica è
presente solo nelle prime cinque torri; le successive cinque sono copie quasi
esatte delle prime (cambiano solo gli enigmi, i nemici e i boss), due torri
sono in pratica lo stesso livello in versione "luce" e in versione
"oscurità", e poi c'è la torre finale. Peccato, perché dalla seconda
metà del gioco si sono già viste più o meno tutte le ambientazioni, e la voglia
di esplorare cala un po'.
Il gioco rimane comunque mediamente lungo. La presenza di
finali alternativi da collezionare nell'apposito menu, e di stanze segrete
accessibili solo al secondo giro, potrebbero invogliare i perfezionisti a
riprendere l'avventura più volte per sbloccare tutto. In soccorso del giocatore
caparbio arriva anche una gradita novità: la possibilità di ricominciare il
gioco da un capitolo qualsiasi. In questo modo non dovrete rifare sempre tutto
da capo per vedere i vari finali, ma potrete riprendere direttamente da metà o
dalla fine.
GIUDIZIO
L'impressione che si ha giocando a Pandora's Tower, specie
se si è videogiocatori un po' scafati, è proprio quella di trovarsi di fronte a
un medley di tanti titoli importanti. Il minestrone, alla fine, non si rivela
affatto fallimentare, come spesso succede in questi esperimenti. Un'ottima
aggiunta alla selezione di GDR/avventura presenti su Wii.
- D. R.
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